Quel che resta …

Del giorno, della settimana, del mese, dell’anno, della mia vita, dell’Italia.
Se anche non fossi mai stata pessimista dovrei necessariamente convertirmi al modo di guardare di chi non ha mai neppure provato ad indossare degli stupidi occhiali rosa.
Eppure c’è rimasto poco da fare: o così  o pomì. Una frase stupida dopo le prime righe però:
quel che si ascolta da piccoli resta dentro e vien fuori anche nei momenti che sembrano meno opportuni;
meglio ridere che piangere;
c’è molto altro da aggiungere?
Intanto una piccola nota: in Ita accumulare titoli di studio serve veramente a poco, quindi divertitevi nella vita o lasciate che siano i vostri figli o nipoti a gestire il proprio futuro un po’ liberamente, terminando gli studi con calma, sempre solo nel rispetto di se stessi, della propria dignità e degli altri, ma senza costringere a non perdere tempo, non dedicarsi ad hobby, o scelte del genere.

Una questione che in pochi stanno affrontando seriamente:
i suicidi.

Bisognerebbe capire, al più presto, che sarebbe utile prestare attenzione a questo fenomeno, intanto perché si lascia alle spalle schiere di famiglie rovinate, parenti distrutti, possibilità di emulazioni, costi non indifferenti per lo Stato e per ogni singolo cittadino (scusate, ma in momento di crisi economica forse è doveroso considerare anche quanto costa a ognuno di noi un suicidio!).
Dall’altra parte il mio è un pensiero di parte: sono laureata in psicologia e finalmente psicoterapeuta (Ordine permettendo): come mai io sono a spasso quando ASL, ospedali, medici di base, amici, colleghi, baristi, commessi, ecc. ecc., tutti gli esseri umani che circondano queste persone si rendono conto che qualcosa non va ma non hanno gli strumenti per aiutarle? Perché in un momento di crisi come questo non si pensa ad aumentare le forze lavoro, anche solo nei consultori?
Nelle scuole, per es., perché i figli possano confidare a qualcuno le ansie e le paure. Non mi dite adesso che i ragazzini che hanno genitori disoccupati non vivano con la paura che il proprio padre o la mamma commettano una stronzata del genere come quella di abbandonarli al proprio destino!
Una 15enne ha salvato il padre, ma quanti sono rimasti senza? Senza poter capire, senza poter ricevere spiegazione, senza una possibilità?
Per ora abbiamo questo di fenomeno, Quando la depressione e l’autoaccusa o il senso di colpa lasceranno il posto a rabbia e violenza etero- diretta, allora saranno veramente dolori!
Per ora chi non è accanto a queste persone può far finta di non vedere e non sentire, ma quando avremo paura, più di adesso, di incontrare un vicino di casa, di restare da soli a casa, di girare per le strade in pieno giorno, forse qualcuno si alzerà.

E potrà dire
Maria ve lo aveva detto.
Anni fa.
Speriamo non sia tardi!

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